mercoledì 27 gennaio 2010

Poesia civile. La dimensione internazionale. L'Italia

"La poesia in Italia oggi e i percorsi possibili di riflessione e resistenza"

con Davide Ferrari, Gregorio Scalise, Alberto Masala, Bruno Brunini, Sergio Rotino, Vincenzo Bagnoli, Anna Zoli, Chiara Cretella, Serenella Gatti Linares, Paola Tosi, Graziella Poluzzi, Leila Falà.

in occasione della presentazione del libro di Carlo Bordini
"Non è un gioco.
Appunti di viaggio sulla poesia in America Latina"
Luca Sossella editore

Incontro a cura di Loredana Magazzeni e Pino De March
Mercoledì 27 Gennaio 2010
CENTRO SOCIALE XM-24
Via Fioravanti 24, Bologna

Dall'intervento di Davide Ferrari:
"Aumenta, sempre di più, la produzione poetica. Non è un male , perchè indica la ricerca, persino a livello di massa e oltre le consuete età dell'adolescenza e della giovinezza, delle possibilità espressive del linguaggio poetico per trovare vie di comunicazione e di riflessione. E' vero però che si ha l'impressione di una vera e propria dissipazione qualitativa.
E' un fenomeno che possiamo osservare in tutte le forme artistiche. Prima la riproducibilità tecnica ha tolto centralità all'arte, ed anche alla poesia, oggi la dematerializzazione della riproducibilità sembra capace di liquefare il senso, di annullare ogni capacità di verità della parola. Siamo in una civiltà dove la dematerializzazione del libro è metafora della perdita di ogni possibilità di verificare le proprie asserzioni. Perdendo ipotesi e scommesse, la capacità cioè di puntare su un pensiero critico, la parola si annienta e la ricerca dello scrivere in poesia diviene angosciosa ripetizione di banalità incapaci di dare espressione anche ai sentimenti più immediati dell'animo, dell'interiorita'.
Fare il percorso all'indietro, passare dalla quantità alla qualità è forse impossibile, eppure sento che bisogna frequentare anche la quantità, rischiare i luoghi più deboli, persino esibizionistici, per portare ancora la potenziale forza della poesia ad essere considerata.
Per questo il piccolo ma interessantissimo libro di Bordini è utile. Non solo ci porta in una dimensione , quella colombiana, dove la poesa civile ha ancora una grande forza ma anche dove la scommessa del pensiero-talvolta in forme ingenue ma non per questo prive di forza-non è stata dimessa.
La dimensione internazionale della poesia è proprio uno di quei materiali che noi poeti italiani, critici di un presente che non accettiamo, dobbiamo portare in ogni luogo della poesia, anche quelli più banalmente quantitativi. Dobbiamo insistere e sperare che la parola, l'emozione, possa ancora connettere, come allo scatto di un link, una incompiuta prova di autoletteratura, e sappiamo che "mostrare la quale" è cio' che porta i più alle sedi dove la poesia è letta ed ascoltata, con la voglia di una conoscenza più vera e leale, conscia dei propri limiti, aperta ad un orizzonte drammatico e perciò più vero, quale ogni verso di "poesia reale" è capace di proporci. "